Alla scoperta di Olbia-Tempio e della sua provincia
La porta d’oro della Sardegna
Il sole sorge sul mare cristallino, tingendo di rosa e oro le rocce granitiche che caratterizzano la costa. Siamo nella provincia di Olbia-Tempio, nel nord-est della Sardegna, una terra dove il blu del Mediterraneo si fonde con il verde della macchia mediterranea, creando un paesaggio di straordinaria bellezza. Questo territorio, noto anche come Gallura, è la porta d’ingresso dell’isola per molti visitatori, ma è molto più di un semplice punto di passaggio.
Il nostro viaggio ci porterà alla scoperta di spiagge da sogno e arcipelaghi incantati, di borghi antichi ricchi di storia e tradizioni, di una natura selvaggia e incontaminata. Dalla mondana Costa Smeralda alle tranquille campagne dell’entroterra, dalla vivace Olbia all’antica Tempio Pausania, ogni tappa del nostro percorso sarà un’immersione in un mondo dove la bellezza naturale si intreccia con millenni di storia e cultura.
Preparatevi a un viaggio che risveglierà tutti i vostri sensi, in una terra che non si limita a essere visitata, ma si fa vivere intensamente, lasciando un segno indelebile nell’anima di chi la scopre.
Olbia, tra storia e modernità
Il nostro viaggio ha inizio a Olbia, città dinamica e in continua evoluzione che funge da principale porta d’accesso alla Gallura. Nonostante la sua immagine di città moderna e cosmopolita, Olbia nasconde un passato millenario che aspetta solo di essere scoperto.
Iniziamo la nostra esplorazione dal centro storico, cuore pulsante della città. Passeggiando per le vie acciottolate, ci imbattiamo nella Basilica di San Simplicio, gioiello dell’architettura romanica sarda. La sua facciata in granito, semplice ma imponente, racconta secoli di storia. Entriamo nella chiesa, dove il silenzio e la penombra ci avvolgono, invitandoci a una pausa di riflessione.
Non lontano, il Museo Archeologico ci offre un viaggio nel tempo attraverso i reperti che raccontano la storia di Olbia dall’età nuragica all’epoca romana. Tra i pezzi più affascinanti, ammiriamo i resti di antiche navi romane, testimonianza del ruolo cruciale che il porto di Olbia ha sempre avuto nella storia dell’isola.
Usciamo dal museo e ci dirigiamo verso il lungomare. Qui, il contrasto tra l’antico e il moderno è evidente: yacht lussuosi sono ormeggiati accanto a vecchie barche da pesca, mentre sullo sfondo si stagliano le colline granitiche che circondano la città. Ci fermiamo in un chiosco per assaggiare le cozze di Olbia, famose per la loro dolcezza, accompagnate da un bicchiere di Vermentino fresco e profumato.
Al tramonto, saliamo sulla collina di Cabu Abbas, dove si trova il pozzo sacro nuragico di Sa Testa. Questo monumento millenario, perfettamente conservato, ci ricorda che la storia di questa terra affonda le sue radici in un passato lontanissimo. Mentre il sole cala tingendo il cielo di rosso, riflettiamo su come Olbia sia riuscita a preservare il suo patrimonio storico pur abbracciando la modernità.
La serata si conclude in uno dei ristoranti del centro, dove assaporiamo piatti della tradizione gallurese come la zuppa gallurese e il porcetto arrosto, accompagnati da un robusto Cannonau. Tra un boccone e l’altro, ascoltiamo le storie che i locali ci raccontano, storie di una città che, nonostante i cambiamenti, mantiene vivo il legame con le sue radici.
La Costa Smeralda, un paradiso tra mare e jet set
Lasciamo Olbia per dirigerci verso nord, entrando nel regno della celebre Costa Smeralda. Questo tratto di costa, con le sue spiagge di sabbia bianchissima e le sue acque turchesi, è diventato sinonimo di lusso e glamour, ma nasconde anche angoli di natura incontaminata e tradizioni autentiche.
La nostra prima tappa è Porto Cervo, cuore pulsante della Costa Smeralda. Passeggiando per le vie del centro, ammiriamo l’architettura unica di questo borgo, progettato negli anni ’60 dall’Aga Khan. Le case basse dai toni pastello si fondono armoniosamente con il paesaggio circostante, creando un’atmosfera da fiaba mediterranea. Il porto turistico, uno dei più esclusivi del Mediterraneo, è un susseguirsi di yacht milionari che attirano lo sguardo dei curiosi.
Ci allontaniamo dal centro per scoprire le spiagge che hanno reso famosa la Costa Smeralda. Raggiungiamo la Spiaggia del Principe, una caletta nascosta raggiungibile solo a piedi. La sabbia fine e l’acqua cristallina ci invitano a un bagno ristoratore. Mentre nuotiamo, ammiriamo le rocce granitiche che circondano la baia, modellate dal vento in forme fantastiche.
Nel pomeriggio, ci spostiamo verso l’entroterra per visitare San Pantaleo, un pittoresco borgo arroccato tra le rocce. Qui, l’atmosfera è completamente diversa da quella di Porto Cervo. Le stradine acciottolate, le case in pietra e le piazzette ombrose ci raccontano di una Gallura più autentica e tradizionale. Giovedì è giorno di mercato, e la piazza principale si anima di bancarelle che vendono prodotti artigianali e specialità locali. Acquistiamo un pezzo di formaggio pecorino e pane carasau, che gusteremo più tardi come merenda.
Tornando verso la costa, facciamo una sosta a Cala di Volpe, dove si trova l’omonimo hotel, set di numerosi film e meta prediletta di celebrity internazionali. Anche se non possiamo permetterci un soggiorno in questo tempio del lusso, ci concediamo un aperitivo sulla terrazza panoramica, godendo di una vista mozzafiato sulla baia.
La giornata si conclude a Porto Rotondo, altro gioiello della Costa Smeralda. Qui, visitiamo la Chiesa di San Lorenzo, un capolavoro di architettura contemporanea. L’interno, decorato con opere d’arte moderna, ci sorprende per la sua originalità. Mentre il sole tramonta, ci sediamo in uno dei caffè della piazzetta, osservando il via vai di turisti e locali, riflettendo su come la Costa Smeralda riesca a coniugare il lusso più esclusivo con la bellezza naturale e le tradizioni locali.
L’arcipelago de La Maddalena, un paradiso naturale
Il nostro viaggio prosegue verso uno dei gioielli più preziosi della Sardegna: l’arcipelago de La Maddalena. Da Palau, piccolo centro costiero noto per la sua roccia a forma di orso, ci imbarchiamo per un’escursione che ci porterà alla scoperta di questo paradiso naturale, dichiarato Parco Nazionale nel 1994.
Appena il traghetto lascia il porto, siamo avvolti dal blu intenso del mare. L’arcipelago si compone di sette isole principali e numerosi isolotti, ognuno con la sua unicità. La nostra prima tappa è l’isola di La Maddalena, la più grande e popolosa dell’arcipelago. Sbarcati nel pittoresco porto, ci dirigiamo verso il centro storico, un dedalo di vicoli acciottolati e case colorate. Qui, l’influenza della dominazione francese è ancora evidente nell’architettura e nei nomi delle vie.
Visitiamo il Museo Garibaldino sull’isola di Caprera, collegata a La Maddalena da un ponte. La casa dove Giuseppe Garibaldi trascorse gli ultimi anni della sua vita è ora un museo che racconta la storia dell’eroe dei due mondi e il suo legame con quest’isola. Passeggiando per i sentieri di Caprera, ammiriamo la vegetazione mediterranea e ci imbattiamo in alcune delle spiagge più belle dell’arcipelago, come Cala Coticcio, soprannominata “Tahiti” per la sua bellezza esotica.
Nel pomeriggio, partecipiamo a un’escursione in barca che ci porta alla scoperta delle isole minori. Passiamo accanto a Budelli, famosa per la sua Spiaggia Rosa, ora protetta e non accessibile se non da lontano. Il colore rosa della sabbia, dovuto a minuscoli frammenti di corallo e conchiglie, crea un contrasto surreale con il blu del mare.
Facciamo una sosta per un bagno nelle acque cristalline di Spargi, dove le rocce granitiche creano calette nascoste e fondali ricchi di vita marina. Con maschera e boccaglio, esploriamo i fondali, ammirando pesci colorati e praterie di posidonia.
La giornata si conclude con un tramonto mozzafiato visto dall’Isola di Santo Stefano. Mentre il sole cala all’orizzonte, tingendo il cielo e il mare di mille sfumature di rosso e oro, riflettiamo sulla straordinaria bellezza di questo arcipelago e sull’importanza di preservarlo per le generazioni future.
Torniamo a Palau con gli occhi pieni di bellezza e il cuore colmo di emozioni, consapevoli di aver vissuto un’esperienza unica in uno degli angoli più spettacolari del Mediterraneo.
Tempio Pausania e l’entroterra gallurese
Lasciamo la costa per addentrarci nell’entroterra gallurese, dirigendoci verso Tempio Pausania, antica capitale della Gallura. Il paesaggio cambia drasticamente: le spiagge dorate lasciano il posto a colline ricoperte di sughere e lecci, mentre imponenti formazioni granitiche si ergono all’orizzonte, creando uno scenario quasi lunare.
Arriviamo a Tempio Pausania, città nota per la sua architettura in granito e per le sue tradizioni artigianali. Il centro storico è un labirinto di vie strette e piazzette, dove ogni edificio racconta una storia. La Cattedrale di San Pietro, con la sua imponente facciata in granito, domina la piazza principale. Entriamo per ammirare gli interni barocchi e il prezioso organo, uno dei più grandi d’Europa.
Proseguiamo la nostra visita verso il Palazzo degli Scolopi, oggi sede del municipio, un esempio perfetto dell’architettura in granito che caratterizza la città. Nei pressi, visitiamo una bottega di artigiani che lavorano il sughero, una delle attività tradizionali più importanti della zona. Osserviamo con meraviglia come dalle mani esperte degli artigiani nascano oggetti di uso quotidiano e opere d’arte.
Nel pomeriggio, ci spostiamo verso la campagna circostante per visitare un nuraghe. Queste antiche costruzioni in pietra, uniche della Sardegna, ci raccontano di una civiltà misteriosa che abitava l’isola migliaia di anni fa. Mentre esploriamo le camere interne e saliamo sulla sommità della torre, proviamo a immaginare come poteva essere la vita in questi luoghi in epoca nuragica.
La nostra giornata nell’entroterra gallurese si conclude con una visita a una cantina locale. La Gallura è famosa per la produzione del Vermentino di Gallura DOCG, l’unico vino sardo a fregiarsi della Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Degustiamo diverse annate di questo vino fresco e aromatico, accompagnandole con formaggi locali e pane carasau.
Mentre il sole tramonta sulle colline, riflettiamo su come l’entroterra gallurese offra un’esperienza completamente diversa da quella costiera, ma altrettanto ricca e affascinante. La storia millenaria, le tradizioni ancora vive e l’ospitalità calorosa dei suoi abitanti fanno di questa terra un luogo che merita di essere scoperto e vissuto in profondità.
Arzachena e i tesori archeologici della Gallura
Il nostro viaggio nella provincia di Olbia-Tempio non sarebbe completo senza un’immersione nel ricco patrimonio archeologico della regione. Ci dirigiamo quindi verso Arzachena, comune che ospita alcuni dei siti preistorici più importanti della Sardegna.
La nostra prima tappa è la Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu. Mentre ci avviciniamo, rimaniamo colpiti dalla maestosità di questa sepoltura collettiva risalente all’età del Bronzo. La grande stele centrale, alta oltre 4 metri, ci accoglie come un antico guardiano. Entriamo nella camera funeraria, sentendoci piccoli di fronte alla grandiosità di questa costruzione millenaria. La guida ci spiega il significato rituale di questi luoghi, facendoci immaginare le cerimonie che si svolgevano qui migliaia di anni fa.
Proseguiamo verso il complesso nuragico di La Prisgiona. Questo sito, composto da un nuraghe trilobato e da un esteso villaggio, ci offre uno spaccato della vita quotidiana durante l’età del Bronzo. Camminiamo tra le rovine delle antiche abitazioni, osservando i resti di utensili e ceramiche che raccontano di una civiltà avanzata e complessa. Saliamo sulla torre principale del nuraghe, da dove godiamo di una vista panoramica sulla campagna circostante, punteggiata da rocce granitiche e lecci secolari.
Nel pomeriggio, raggiungiamo il Circolo megalitico di Li Muri, un sito funerario risalente al Neolitico. Questo luogo, meno noto ma non meno affascinante, ci stupisce per la sua semplicità e al contempo per il suo profondo significato spirituale. Le pietre disposte in circolo sembrano comunicare ancora oggi un messaggio di connessione con il cosmo e con il ciclo della vita.
La nostra giornata archeologica si conclude con una visita al Museo Archeologico di Arzachena. Qui, i reperti provenienti dai siti che abbiamo visitato prendono vita attraverso ricostruzioni e pannelli esplicativi. Ammiriamo gioielli, armi e oggetti di uso quotidiano che ci aiutano a completare il quadro della vita in Gallura migliaia di anni fa.
Mentre il sole tramonta, ci fermiamo in un agriturismo locale per una cena tipica. Mentre assaporiamo piatti della tradizione gallurese come la zuppa gallurese e l’arrosto di maialetto, riflettiamo su come il passato e il presente si intreccino in questa terra. Le antiche pietre che abbiamo toccato con mano oggi sono testimoni silenti di una storia millenaria che continua a vivere nelle tradizioni e nella cultura dei moderni abitanti della Gallura.
Santa Teresa Gallura e la punta settentrionale della Sardegna
Il nostro viaggio ci porta ora all’estremità settentrionale della Sardegna, a Santa Teresa Gallura. Questo pittoresco borgo marinaro, affacciato sulle Bocche di Bonifacio, ci offre una prospettiva unica sull’isola e sul suo rapporto con il mare.
Iniziamo la nostra esplorazione dal centro storico, un intreccio di vie strette che conducono tutte verso il mare. La piazza principale, con la sua Torre Spagnola del XVI secolo, è il cuore pulsante del paese. Saliamo sulla torre, da dove godiamo di una vista mozzafiato sul mare e sulla vicina Corsica, che in giornate limpide sembra quasi di poter toccare con mano.
Ci spostiamo poi verso la spiaggia di Rena Bianca, un arco di sabbia finissima bagnato da acque cristalline. Qui, ci concediamo qualche ora di relax, nuotando nelle acque turchesi e passeggiando lungo la battigia. Il contrasto tra il bianco della sabbia, il blu del mare e il verde della macchia mediterranea crea un quadro di straordinaria bellezza.
Nel pomeriggio, partecipiamo a un’escursione in barca lungo la costa. Navighiamo accanto a scogliere di granito scolpite dal vento, ammirando le forme bizzarre create dall’erosione. Facciamo una sosta nella Cala Spinosa, una caletta nascosta accessibile solo via mare, dove ci immergiamo in acque così trasparenti da sembrare irreali.
Tornati a terra, ci dirigiamo verso Capo Testa, un promontorio granitico collegato alla terraferma da un sottile istmo. Qui, passeggiando tra le rocce modellate dal vento, ci sembra di essere su un altro pianeta. La Valle della Luna, con le sue formazioni rocciose surreali, è stata per anni rifugio di hippie e spiriti liberi, e ancora oggi conserva un’atmosfera magica e fuori dal tempo.
Al tramonto, raggiungiamo il faro di Capo Testa. Mentre il sole cala all’orizzonte, tingendo il cielo e il mare di rosso e oro, riflettiamo sulla posizione unica di Santa Teresa Gallura, ponte naturale tra Sardegna e Corsica, tra Italia e Francia.
La serata si conclude in uno dei ristoranti del porto, dove assaporiamo pesce freschissimo pescato nelle acque locali. L’aragosta alla catalana, specialità del luogo, è un trionfo di sapori che racchiude in sé l’essenza del Mediterraneo.
San Pantaleo e l’artigianato gallurese
Il nostro viaggio nella Gallura non sarebbe completo senza un’immersione nel mondo dell’artigianato locale. Ci dirigiamo quindi verso San Pantaleo, un piccolo borgo dell’entroterra che è diventato negli anni un centro di attrazione per artisti e artigiani da tutto il mondo.
Arriviamo a San Pantaleo in una tranquilla mattina di mercato. La piazza principale del paese si anima di bancarelle che espongono prodotti artigianali di ogni tipo: ceramiche dipinte a mano, tessuti tradizionali, gioielli in filigrana d’oro e argento, oggetti in sughero e legno d’ulivo. Passeggiamo tra i banchi, ammirando la maestria degli artigiani e ascoltando le storie dietro ogni creazione.
Ci fermiamo davanti alla bottega di un ceramista che lavora seguendo antiche tecniche sarde. Lo osserviamo mentre modella l’argilla con gesti precisi e sicuri, trasformando un semplice pezzo di terra in un’opera d’arte. Ci spiega come i motivi decorativi che utilizza siano gli stessi che adornavano le ceramiche nuragiche migliaia di anni fa, in una continuità di tradizione che emoziona.
Proseguiamo la nostra esplorazione visitando il laboratorio di un tessitore. Qui, antichi telai in legno sono ancora in funzione, producendo tessuti dai colori vivaci e dai motivi geometrici tipici della tradizione gallurese. L’artigiana ci mostra come ogni filo viene pazientemente intrecciato per creare tappeti, arazzi e coperte che sono vere e proprie opere d’arte.
Nel pomeriggio, partecipiamo a un workshop di lavorazione del sughero. La Gallura è una delle zone più importanti al mondo per la produzione di sughero, e questa attività ha plasmato il paesaggio e l’economia della regione per secoli. Impariamo come dalla corteccia della quercia da sughero si possano ricavare non solo i tappi per le bottiglie, ma anche oggetti di design, accessori e persino capi d’abbigliamento.
La giornata si conclude con una visita a una cantina locale, dove l’arte della vinificazione si unisce a quella dell’artigianato. Degustiamo vini prodotti con uve autoctone, serviti in bicchieri di vetro soffiato realizzati da artigiani locali. Il proprietario della cantina ci spiega come il terreno granitico della Gallura conferisca ai vini caratteristiche uniche, creando un legame indissolubile tra il prodotto e il territorio.
Mentre il sole tramonta sulle colline di San Pantaleo, riflettiamo su come l’artigianato gallurese non sia solo una forma d’arte, ma un vero e proprio modo di vivere, un ponte tra passato e presente che mantiene vive tradizioni millenarie adattandole al gusto contemporaneo.
Località da visitare e attrazioni da non perdere
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Olbia:
Basilica di San Simplicio
Museo Archeologico
Pozzo Sacro di Sa Testa
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Costa Smeralda:
Porto Cervo
Spiaggia del Principe
Porto Rotondo
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Arcipelago de La Maddalena:
Isola di La Maddalena
Isola di Caprera e Museo Garibaldino
Spiaggia Rosa di Budelli (visibile solo da lontano)
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Tempio Pausania:
Cattedrale di San Pietro
Palazzo degli Scolopi
Botteghe artigiane del sughero
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Arzachena:
Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu
Complesso nuragico di La Prisgiona
Circolo megalitico di Li Muri
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Santa Teresa Gallura:
Torre Spagnola
Spiaggia di Rena Bianca
Capo Testa e Valle della Luna
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San Pantaleo:
Mercato settimanale (giovedì)
Botteghe artigiane
Piazza principale e chiesa di San Pantaleo
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Palau:
Roccia dell’Orso
Porto turistico
Fortezza di Monte Altura
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Golfo Aranci:
Spiaggia di Cala Moresca
Promontorio di Capo Figari
Museo Mineralogico
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Berchidda:
Museo del Vino
Chiesa di Santa Caterina
Time in Jazz Festival (agosto)
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FAQ: Domande frequenti sulla visita alla provincia di Olbia-Tempio
- Qual è il periodo migliore per visitare la provincia di Olbia-Tempio? La tarda primavera (maggio-giugno) e l’inizio dell’autunno (settembre-ottobre) offrono un clima ideale e meno affollamento. L’estate è perfetta per le attività balneari, ma è anche il periodo più affollato e costoso.
- Come si raggiunge la provincia di Olbia-Tempio? L’aeroporto principale è quello di Olbia-Costa Smeralda, che ha collegamenti diretti con molte città italiane ed europee. È possibile anche arrivare via mare ai porti di Olbia, Golfo Aranci o Santa Teresa Gallura.
- È necessario noleggiare un’auto per visitare la zona? Noleggiare un’auto è consigliato per esplorare comodamente il territorio, specialmente le aree più remote e le spiagge meno accessibili. Tuttavia, esistono servizi di autobus che collegano le principali località turistiche.
- Quali sono le specialità gastronomiche da non perdere? Zuppa gallurese, porceddu (maialetto arrosto), mirto, Vermentino di Gallura DOCG, frutti di mare e pesce fresco sono alcune delle specialità da assaggiare assolutamente.
- Ci sono spiagge libere nella Costa Smeralda? Sì, ci sono diverse spiagge libere anche nella Costa Smeralda. Tuttavia, alcune delle più famose possono essere affollate durante l’alta stagione.
- È possibile visitare l’arcipelago de La Maddalena in giornata? Sì, ci sono numerose escursioni giornaliere che partono da Palau e permettono di visitare le principali isole dell’arcipelago.
- Ci sono sentieri per il trekking nella regione? Sì, la Gallura offre numerosi sentieri per il trekking, sia costieri che nell’entroterra. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e l’area di Capo Testa sono particolarmente apprezzati dagli escursionisti.
- Quali eventi culturali non dovrei perdere? Il Time in Jazz Festival a Berchidda (agosto), la Festa di San Simplicio a Olbia (maggio) e il Festival del Cinema di Tavolara (luglio) sono alcuni degli eventi culturali più importanti della regione.
- È possibile fare immersioni subacquee? Sì, ci sono diversi centri diving che offrono corsi e immersioni guidate, soprattutto nell’area dell’Arcipelago de La Maddalena e lungo la Costa Smeralda.
- Ci sono musei dedicati alla cultura e alle tradizioni sarde? Sì, il Museo Etnografico Olbia, il Museo del Costume a Nuoro (appena fuori dalla provincia) e il Museo del Vino a Berchidda sono alcuni esempi di musei che valorizzano la cultura locale.
Un viaggio nel cuore della Gallura
Il nostro viaggio alla scoperta di Olbia-Tempio e della sua provincia volge al termine, ma le emozioni e i ricordi che portiamo con noi sono destinati a durare nel tempo. Abbiamo esplorato spiagge da sogno e arcipelaghi incantati, ci siamo persi tra antichi nuraghi e borghi pittoreschi, abbiamo assaporato i gusti autentici di una terra ricca e generosa.
La provincia di Olbia-Tempio si è rivelata un microcosmo di tutto ciò che la Sardegna ha da offrire: una natura selvaggia e incontaminata, una storia millenaria, tradizioni vive e un’ospitalità che scalda il cuore. Ogni angolo di questa terra racconta una storia, ogni incontro lascia un’impronta nell’anima del viaggiatore.
Dalle acque cristalline della Costa Smeralda alle rocce granitiche dell’entroterra, dai vigneti che producono il pregiato Vermentino alle botteghe artigiane di San Pantaleo, abbiamo vissuto un’esperienza che va ben oltre il semplice turismo. Abbiamo scoperto una Gallura autentica, dove il lusso della Costa Smeralda si fonde armoniosamente con la semplicità della vita nei borghi dell’interno, dove il passato nuragico dialoga con un presente dinamico e proiettato verso il futuro.
Mentre ci prepariamo a lasciare questa parte d’isola, portiamo con noi non solo souvenir e fotografie, ma anche la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza unica, di aver scoperto un pezzo d’Italia che conserva ancora intatto il suo fascino più autentico.
La provincia di Olbia-Tempio non è solo una destinazione, è un viaggio nell’essenza stessa della Sardegna, un’avventura che invita a tornare, ancora e ancora, per scoprire nuovi segreti e vivere nuove emozioni. Perché, come sussurra il vento che accarezza le vele nel porto di Olbia o le sughere dell’entroterra, questa terra non è un luogo che si visita una volta sola: è un amore che, una volta scoperto, ti chiama a tornare, sempre.