Alla scoperta di Sassari e della sua provincia
Un viaggio nel cuore del nord Sardegna
Il sole sorge sulla città di Sassari, tingendo di rosa e oro le antiche pietre dei palazzi storici. Siamo nel cuore del nord Sardegna, in una terra dove storia millenaria, tradizioni vivaci e paesaggi mozzafiato si fondono in un mosaico di straordinaria bellezza. La provincia di Sassari, con le sue coste frastagliate, le sue montagne selvagge e i suoi borghi pittoreschi, è un microcosmo che racchiude l’essenza più autentica dell’isola.
Il nostro viaggio ci porterà alla scoperta di una Sardegna meno conosciuta ma non per questo meno affascinante. Dalle vie acciottolate di Sassari alle spiagge da sogno di Stintino, dalle antiche vestigia nuragiche di Torralba alle tradizioni millenarie di Ittiri, ogni tappa del nostro percorso sarà un’immersione in un mondo dove il tempo sembra aver rallentato il suo corso, preservando intatti paesaggi, sapori e usanze di un’epoca lontana.
Preparatevi a un viaggio che risveglierà tutti i vostri sensi, in una terra che non si limita a essere visitata, ma si fa vivere intensamente, lasciando un segno indelebile nell’anima di chi la scopre.
Sassari, la città dei Candelieri
Il nostro viaggio ha inizio a Sassari, seconda città della Sardegna per popolazione e importante centro culturale dell’isola. Fondata nel Medioevo, Sassari conserva ancora oggi il fascino di un’antica capitale, con i suoi palazzi nobiliari, le sue chiese barocche e le sue piazze animate.
Iniziamo la nostra esplorazione dalla Piazza d’Italia, cuore pulsante della città. Qui, l’imponente palazzo della Provincia ci accoglie con la sua facciata neoclassica, mentre tutt’intorno caffè storici e negozi eleganti creano un’atmosfera vivace e cosmopolita. Ci sediamo a un tavolino all’aperto, sorseggiando un espresso e osservando il via vai di studenti, professionisti e turisti che animano la piazza.
Proseguiamo il nostro tour verso il Duomo di San Nicola, gioiello dell’architettura romanica sarda. La facciata, ricostruita in stile barocco nel XVIII secolo, nasconde un interno ricco di tesori artistici. Ammiriamo gli affreschi della volta, le cappelle laterali riccamente decorate e il prezioso coro ligneo, testimonianza dell’abilità degli artigiani sassaresi.
Passeggiando per le vie del centro storico, ci imbattiamo nella fontana di Rosello, simbolo della città. Le sue quattro statue, che rappresentano le stagioni, sembrano danzare intorno alla colonna centrale, creando un gioco d’acqua e di luce che incanta visitatori e locali da secoli.
Non possiamo lasciare Sassari senza visitare il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico G.A. Sanna. Qui, un’impressionante collezione di reperti ci racconta la storia della Sardegna dalla preistoria all’epoca moderna. Particolarmente affascinanti sono i bronzetti nuragici, piccole sculture che testimoniano l’alto livello artistico raggiunto dalla civiltà nuragica.
Ma è la sera che Sassari ci regala la sua magia più grande. Ci uniamo alla folla che si raduna per assistere alle prove della Faradda di li candareri, la festa dei Candelieri. Questa tradizione secolare, patrimonio immateriale dell’UNESCO, vede gruppi di uomini trasportare enormi colonne di legno decorate attraverso le vie della città. Il suono dei tamburi, i canti tradizionali e l’entusiasmo della folla creano un’atmosfera elettrizzante, facendoci sentire parte di una comunità che celebra con orgoglio le proprie radici.
La giornata si conclude in una trattoria del centro storico, dove assaporiamo piatti della tradizione sassarese come la favata e gli gnocchetti sardi al sugo di salsiccia. Mentre ceniamo, riflettiamo su come Sassari sia riuscita a preservare la sua identità storica pur aprendosi alla modernità, creando un equilibrio affascinante tra passato e presente.
Alghero, la Barceloneta sarda
Lasciamo Sassari per dirigerci verso la costa occidentale, dove ci attende Alghero, perla del Mediterraneo conosciuta come la “Barceloneta” sarda per la sua forte impronta catalana. Già dall’arrivo, la città ci accoglie con il suo fascino unico, un mix di culture che si riflette nell’architettura, nella lingua e nelle tradizioni.
Iniziamo la nostra esplorazione dalle mura aragonesi che cingono il centro storico. Passeggiando sui bastioni, godiamo di una vista mozzafiato sul mare cristallino che si infrange sugli scogli sottostanti. Le torri di avvistamento, un tempo sentinelle contro le incursioni piratesche, oggi offrono punti panoramici spettacolari sulla città e sulla costa.
Ci addentriamo nel dedalo di vicoli acciottolati del centro storico, dove ogni angolo racconta una storia. Le case in pietra, con i loro balconi fioriti, creano un’atmosfera suggestiva che ci trasporta indietro nel tempo. Ci fermiamo ad ascoltare i locali che parlano in algherese, un dialetto catalano che sopravvive qui come testimonianza vivente della storia della città.
La nostra passeggiata ci conduce alla Cattedrale di Santa Maria, splendido esempio di architettura gotico-catalana. All’interno, ammiriamo il prezioso altare maggiore in marmo policromo e il coro ligneo finemente intagliato. L’atmosfera di raccoglimento ci invita a una pausa di riflessione, immergendoci nella spiritualità che permea questo luogo sacro.
Nel pomeriggio, ci concediamo un’escursione in barca alle Grotte di Nettuno. Navigando lungo la costa frastagliata del Capo Caccia, rimaniamo senza fiato di fronte alla maestosità delle falesie calcaree che si ergono dal mare. L’ingresso alle grotte, una fenditura nella roccia a pelo d’acqua, ci introduce in un mondo sotterraneo di straordinaria bellezza. Stalattiti e stalagmiti creano formazioni fantastiche, mentre il lago interno riflette le luci creando giochi di ombre e riflessi che sembrano usciti da un sogno.
Tornati in città, ci dirigiamo verso il porto turistico per assistere al tramonto. Il sole che cala all’orizzonte tinge il cielo e il mare di mille sfumature di rosso e oro, creando uno spettacolo di rara bellezza. È il momento perfetto per degustare un aperitivo a base di vino Vermentino e frutti di mare freschi, immersi nell’atmosfera vivace del lungomare.
La serata si conclude con una cena in un ristorante del centro storico, dove assaporiamo la celebre aragosta alla catalana, piatto simbolo della cucina algherese che fonde sapientemente influenze sarde e catalane. Mentre ceniamo, ascoltiamo le storie che i locali ci raccontano, storie di una città che ha saputo conservare la sua identità unica pur aprendosi al mondo.
Lasciamo Alghero con la sensazione di aver vissuto non solo un viaggio nello spazio, ma anche nel tempo, in un luogo dove passato e presente si fondono in un equilibrio perfetto, regalando al visitatore un’esperienza indimenticabile.
Castelsardo e la costa nord
Il nostro viaggio nella provincia di Sassari prosegue verso la costa settentrionale, dove ci attende Castelsardo, borgo medievale arroccato su un promontorio a picco sul mare. Già da lontano, il profilo del castello dei Doria domina l’orizzonte, promettendo una giornata ricca di storia e bellezza.
Iniziamo la nostra visita salendo le ripide stradine che conducono al castello. Ogni svolta ci regala scorci mozzafiato sul Golfo dell’Asinara e sulla costa circostante. Raggiunta la sommità, entriamo nella fortezza che oggi ospita il Museo dell’Intreccio Mediterraneo. Qui, attraverso una ricca collezione di manufatti, scopriamo l’antica arte dell’intreccio, una tradizione che a Castelsardo si esprime soprattutto nella creazione dei celebri cestini.
Proseguiamo la nostra esplorazione nel centro storico, un labirinto di vicoli stretti e case colorate che si affacciano sul mare. Ci fermiamo ad ammirare le donne che, sedute fuori dalle loro abitazioni, intrecciano con abilità fili d’asfodelo creando cestini e altri oggetti d’artigianato. È un’immagine che sembra uscita da un altro tempo, una testimonianza vivente di tradizioni secolari che qui continuano a prosperare.
Nel pomeriggio, scendiamo verso la spiaggia di Lu Bagnu, una distesa di sabbia dorata bagnata da acque cristalline. Ci concediamo qualche ora di relax, nuotando nelle acque turchesi e passeggiando lungo la battigia. Il contrasto tra il blu intenso del mare e il verde della macchia mediterranea che ricopre le colline circostanti crea un paesaggio di straordinaria bellezza.
Al tramonto, torniamo nel borgo per assistere a uno spettacolo unico: il sole che cala dietro l’Isola dell’Asinara, tingendo il cielo e il mare di mille sfumature di rosso e oro. È il momento perfetto per una cena a base di pesce in uno dei ristoranti panoramici del centro storico. Mentre assaporiamo specialità come la zuppa di pesce alla castellanese, riflettiamo su come Castelsardo abbia saputo preservare la sua autenticità, offrendo ai visitatori un’esperienza che va ben oltre il semplice turismo.
La giornata si conclude con una passeggiata notturna per le vie illuminate del borgo. Il castello, illuminato, domina la scena creando un’atmosfera quasi fiabesca. È in questi momenti che capiamo perché Castelsardo sia considerato uno dei borghi più belli d’Italia, un luogo dove storia, tradizione e bellezza naturale si fondono in un equilibrio perfetto.
L’Arcipelago di La Maddalena, paradiso di mare e granito
Lasciamo la terraferma per imbarcarci in un’avventura alla scoperta dell’Arcipelago di La Maddalena, un gruppo di isole che rappresentano uno dei gioielli naturalistici più preziosi del Mediterraneo. Da Palau, prendiamo il traghetto che in poco più di 15 minuti ci porta sull’isola principale, La Maddalena.
Appena sbarcati, siamo avvolti da un’atmosfera unica, dove il profumo della macchia mediterranea si mescola all’aria salmastra. Iniziamo la nostra esplorazione dal centro storico di La Maddalena, un intreccio di vie pittoresche che si snodano attorno al porto. Le case colorate, i piccoli caffè e le botteghe artigiane creano un’atmosfera vivace e accogliente.
Noleggiamo una barca per un tour delle isole dell’arcipelago. La nostra prima tappa è Caprera, l’isola che ospitò Giuseppe Garibaldi negli ultimi anni della sua vita. Visitiamo la Casa Bianca, residenza dell’eroe dei due mondi, oggi trasformata in museo. Camminando tra le stanze, immaginiamo la vita quotidiana di Garibaldi, circondato dalla natura selvaggia di quest’isola che tanto amava.
Proseguiamo la navigazione verso Spargi, dove ci fermiamo per un bagno nella splendida Cala Corsara. Le acque turchesi, la sabbia bianchissima e le rocce granitiche modellate dal vento creano uno scenario da cartolina. Ci immergiamo nel mare cristallino, esplorando i fondali ricchi di vita marina.
Nel pomeriggio, raggiungiamo Budelli, famosa per la sua Spiaggia Rosa. Sebbene l’accesso alla spiaggia sia vietato per preservarne l’ecosistema, la vista da lontano di questa meraviglia naturale è comunque mozzafiato. Il colore rosa della sabbia, dovuto a minuscoli frammenti di corallo e conchiglie, crea un contrasto surreale con il blu del mare.
Concludiamo il nostro tour delle isole con una sosta a Santa Maria, dove assistiamo a un tramonto indimenticabile. Il sole che cala all’orizzonte tinge il cielo e il mare di sfumature calde, mentre le rocce granitiche assumono tonalità rossastre, creando uno spettacolo di rara bellezza.
Torniamo a La Maddalena per la cena, scegliendo un ristorante sul porto dove assaporiamo specialità locali come la zuppa gallurese e il polpo alla maddalenina. Mentre ceniamo, riflettiamo sulla straordinaria bellezza di questo arcipelago, un paradiso naturale che ha saputo preservare la sua autenticità nonostante la crescente popolarità turistica.
La giornata si conclude con una passeggiata notturna per le vie del centro, dove l’atmosfera rilassata e la brezza marina ci fanno sentire parte di questo piccolo mondo incantato, sospeso tra cielo e mare.
Stintino e l’Asinara, tra spiagge da sogno e natura incontaminata
Il nostro viaggio nella provincia di Sassari ci porta ora all’estremità nord-occidentale della Sardegna, dove ci attendono le meraviglie di Stintino e dell’Isola dell’Asinara. Questa zona, caratterizzata da spiagge paradisiache e una natura selvaggia, rappresenta una delle aree più affascinanti e meno conosciute dell’isola.
Iniziamo la nostra esplorazione da Stintino, piccolo borgo di pescatori divenuto famoso per le sue spiagge da cartolina. La prima tappa non può che essere La Pelosa, considerata una delle spiagge più belle del Mediterraneo. Appena arriviamo, rimaniamo senza fiato di fronte allo spettacolo che si presenta ai nostri occhi: una distesa di sabbia bianchissima bagnata da acque talmente cristalline da sembrare irreali. Lo sguardo spazia fino all’Isola Piana e all’Asinara, creando un panorama di straordinaria bellezza.
Ci concediamo qualche ora di relax sulla spiaggia, nuotando nelle acque turchesi e passeggiando lungo la battigia. La temperatura dell’acqua è perfetta e il fondale sabbioso degrada dolcemente, rendendola ideale per famiglie con bambini.
Nel pomeriggio, ci imbarchiamo per l’Isola dell’Asinara, un tempo sede di un carcere di massima sicurezza e oggi Parco Nazionale. Appena sbarcati, siamo colpiti dal senso di isolamento e dalla natura incontaminata che caratterizza l’isola. Partecipiamo a un tour guidato in fuoristrada che ci permette di esplorare i diversi ecosistemi dell’Asinara.
Durante il percorso, incontriamo branchi di asini albini, simbolo dell’isola, che pascolano liberamente. La guida ci spiega come questi animali, da cui l’isola prende il nome, siano il risultato di un particolare processo di selezione genetica. Proseguiamo verso Cala d’Oliva, un tempo villaggio dei carcerati e oggi centro visite del parco. Qui, visitiamo il museo che racconta la storia dell’isola, dalla sua funzione di lazzaretto nel XIX secolo fino al recente passato carcerario.
Uno dei momenti più emozionanti della visita è l’arrivo a Punta della Scomunica, il punto più settentrionale dell’isola. Da qui, la vista spazia a 360 gradi sul Mar di Sardegna, regalandoci un panorama mozzafiato. È il luogo perfetto per una pausa contemplativa, immersi in un silenzio rotto solo dal rumore del vento e del mare.
Prima di lasciare l’Asinara, ci concediamo un ultimo bagno nelle acque cristalline di Cala Sabina. La spiaggia, un arco di sabbia bianca incorniciato da rocce granitiche, è un vero paradiso naturale. Nuotiamo nelle acque turchesi, osservando i pesci che nuotano indisturbati intorno a noi, testimonianza dell’efficace protezione dell’area marina.
Torniamo a Stintino al tramonto, giusto in tempo per una cena a base di pesce in uno dei ristoranti del porto turistico. Mentre assaporiamo specialità locali come la bottarga e l’aragosta alla catalana, riflettiamo sulla giornata appena trascorsa, ricca di bellezze naturali e storia. Stintino e l’Asinara ci hanno regalato un’esperienza unica, mostrandoci un lato della Sardegna ancora autentico e selvaggio.
Porto Torres e le vestigia romane
Il nostro viaggio nella provincia di Sassari prosegue con la visita a Porto Torres, importante centro costiero con una ricca storia che affonda le sue radici nell’epoca romana. Questa città, strategicamente posizionata sul Golfo dell’Asinara, ci offre un affascinante viaggio nel tempo, dalle antiche vestigia romane fino ai giorni nostri.
Iniziamo la nostra esplorazione dall’area archeologica di Turris Libisonis, l’antica città romana da cui Porto Torres ha avuto origine. Camminiamo tra le rovine del foro, immaginando la vita quotidiana di duemila anni fa. Le colonne ancora in piedi e i resti di antiche abitazioni ci raccontano di una città fiorente, importante snodo commerciale del Mediterraneo.
Uno dei gioielli archeologici di Porto Torres è senza dubbio la Basilica di San Gavino, la più grande chiesa romanica della Sardegna. Entriamo nell’edificio, colpiti dalla sua imponenza e dalla particolarità della sua struttura, con due absidi contrapposte. All’interno, ammiriamo gli antichi capitelli romani riutilizzati e i sarcofagi che custodiscono le reliquie dei martiri turritani.
Proseguiamo la nostra visita verso il Museo Archeologico Nazionale “Antiquarium Turritano”. Qui, una ricca collezione di reperti ci aiuta a comprendere meglio la storia di Porto Torres, dalla fondazione romana fino al Medioevo. Particolarmente affascinanti sono i mosaici romani perfettamente conservati e le antiche ancore recuperate dai fondali del porto.
Nel pomeriggio, ci dirigiamo verso il moderno porto turistico, cuore pulsante della città contemporanea. Passeggiamo lungo la banchina, osservando il via vai di pescherecci e yacht, testimonianza della vocazione marinara di Porto Torres. Ci fermiamo in un bar sul lungomare per gustare un caffè, godendo della vista sul Golfo dell’Asinara.
La nostra giornata si conclude con una visita al Parco Nazionale dell’Asinara, accessibile tramite un breve tragitto in traghetto da Porto Torres. Anche se abbiamo già esplorato l’isola nei giorni precedenti, questa escursione serale ci offre una prospettiva diversa. Partecipiamo a un tour guidato al tramonto, quando la luce calante crea giochi di ombre sulle rocce e la fauna dell’isola diventa più attiva.
Torniamo a Porto Torres per cena, scegliendo un ristorante di pesce nel centro storico. Mentre assaporiamo specialità locali come il tonno alla turritana e la zuppa di pesce, riflettiamo su come questa città rappresenti un perfetto connubio tra passato e presente, dove le antiche vestigia romane convivono armoniosamente con un vivace centro portuale moderno.
L’entroterra sassarese: Ittiri e le tradizioni della Sardegna rurale
Il nostro viaggio nella provincia di Sassari non sarebbe completo senza un’immersione nell’entroterra, cuore pulsante delle tradizioni sarde più autentiche. Ci dirigiamo verso Ittiri, pittoresco borgo situato tra dolci colline coltivate a ulivi e vigneti.
Arrivati a Ittiri, siamo subito colpiti dall’atmosfera tranquilla e accogliente che pervade il paese. Iniziamo la nostra esplorazione dal centro storico, un intreccio di viuzze lastricate che si snodano intorno alla Chiesa di San Pietro in Vincoli. L’edificio, risalente al XVII secolo, ci stupisce con la sua facciata barocca finemente decorata.
Proseguiamo la nostra visita al Museo Etnografico “Su ‘e Sanna”, un vero e proprio viaggio nel tempo alla scoperta della cultura e delle tradizioni della Sardegna rurale. Attraverso una ricca collezione di attrezzi agricoli, costumi tradizionali e oggetti di uso quotidiano, il museo ci offre uno spaccato affascinante della vita contadina di un tempo.
Uno dei momenti più emozionanti della nostra visita a Ittiri è l’incontro con un gruppo di tessitrici locali. Assistiamo a una dimostrazione della lavorazione dell’orbace, un tessuto di lana grezza tipico della Sardegna. Le mani esperte delle artigiane trasformano la lana grezza in un tessuto robusto e impermeabile, utilizzato per la creazione di abiti tradizionali e coperte.
Nel pomeriggio, partecipiamo a un laboratorio di cucina tradizionale, dove impariamo a preparare i malloreddus, tipici gnocchetti sardi, e il pane carasau. L’esperienza non solo ci permette di apprendere le tecniche di preparazione di questi piatti iconici, ma ci offre anche l’opportunità di immergerci nella cultura culinaria sarda, fatta di gesti antichi e sapori autentici.
La giornata si conclude con una degustazione di vini e formaggi locali in un’azienda agrituristica nelle campagne di Ittiri. Assaporiamo il Vermentino di Sardegna DOC e il Cannonau, accompagnati da formaggi pecorini a varie stagionature. Il produttore ci racconta con passione la storia della viticoltura nella zona, spiegandoci come il terreno e il microclima contribuiscano a conferire ai vini caratteristiche uniche.
Mentre il sole tramonta sulle colline di Ittiri, tingendo il cielo di sfumature rossastre, riflettiamo su come questa giornata nell’entroterra sassarese ci abbia permesso di scoprire un’anima della Sardegna spesso trascurata dai circuiti turistici tradizionali. Ittiri e i suoi abitanti ci hanno regalato un’esperienza autentica, mostrandoci come le tradizioni secolari continuino a vivere e ad evolversi nel mondo contemporaneo.
Località da visitare e attrazioni da non perdere
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Sassari:
Piazza d’Italia
Duomo di San Nicola
Fontana di Rosello
Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico G.A. Sanna
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Alghero:
Centro storico e mura aragonesi
Cattedrale di Santa Maria
Grotte di Nettuno
Spiaggia del Lazzaretto
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Castelsardo:
Castello dei Doria e Museo dell’Intreccio Mediterraneo
Centro storico
Spiaggia di Lu Bagnu
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Arcipelago di La Maddalena:
Isola di La Maddalena
Isola di Caprera e Casa di Garibaldi
Spiaggia Rosa di Budelli (visibile solo da lontano)
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Stintino e Asinara:
Spiaggia La Pelosa
Parco Nazionale dell’Asinara
Cala d’Oliva
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Porto Torres:
Area archeologica di Turris Libisonis
Basilica di San Gavino
Museo Archeologico Nazionale “Antiquarium Turritano”
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Ittiri:
Centro storico
Museo Etnografico “Su ‘e Sanna”
Aziende vinicole locali
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Torralba:
Complesso nuragico di Santu Antine
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Ozieri:
Grotta di San Michele
Museo Archeologico
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Bosa:
Castello Malaspina
Centro storico colorato
Degustazione di Malvasia di Bosa
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FAQ: Domande frequenti sulla visita alla provincia di Sassari
- Qual è il periodo migliore per visitare la provincia di Sassari? La tarda primavera (maggio-giugno) e l’inizio dell’autunno (settembre-ottobre) offrono un clima ideale e meno affollamento. L’estate è perfetta per le attività balneari, ma è anche il periodo più affollato e costoso.
- Come si raggiunge la provincia di Sassari? L’aeroporto principale è quello di Alghero-Fertilia, che ha collegamenti diretti con molte città italiane ed europee. È possibile anche arrivare via mare ai porti di Porto Torres o Olbia (quest’ultimo nella vicina provincia di Olbia-Tempio).
- È necessario noleggiare un’auto per visitare la zona? Noleggiare un’auto è consigliato per esplorare comodamente il territorio, specialmente le aree più remote e le spiagge meno accessibili. Tuttavia, esistono servizi di autobus che collegano le principali località turistiche.
- Quali sono le specialità gastronomiche da non perdere? Zuppa gallurese, porceddu (maialetto arrosto), aragosta alla catalana, bottarga, malloreddus, Vermentino di Sardegna DOC e Cannonau sono alcune delle specialità da assaggiare assolutamente.
- Ci sono spiagge libere nella provincia di Sassari? Sì, la maggior parte delle spiagge sono libere e accessibili gratuitamente, inclusa la famosa spiaggia La Pelosa a Stintino (che richiede però una prenotazione in alta stagione).
- È possibile visitare l’Isola dell’Asinara in giornata? Sì, ci sono escursioni giornaliere che partono da Porto Torres o Stintino e permettono di visitare i principali punti di interesse dell’isola.
- Ci sono sentieri per il trekking nella regione? Sì, la provincia offre numerosi sentieri per il trekking, sia costieri che nell’entroterra. Il Parco Nazionale dell’Asinara e l’area di Capo Caccia sono particolarmente apprezzati dagli escursionisti.
- Quali eventi culturali non dovrei perdere? La Cavalcata Sarda a Sassari (maggio), la Faradda di li Candareri a Sassari (agosto) e la Regata della Vela Latina ad Alghero (agosto) sono alcuni degli eventi culturali più importanti della regione.
- È possibile fare immersioni subacquee? Sì, ci sono diversi centri diving che offrono corsi e immersioni guidate, soprattutto nell’area di Alghero e nell’Arcipelago di La Maddalena.
- Ci sono musei dedicati alla cultura e alle tradizioni sarde? Sì, il Museo Etnografico “Su ‘e Sanna” a Ittiri, il Museo del Costume a Sassari e il Museo della Tonnara a Stintino sono alcuni esempi di musei che valorizzano la cultura locale.
Un viaggio nel cuore del nord Sardegna
Il nostro viaggio alla scoperta di Sassari e della sua provincia volge al termine, ma le emozioni e i ricordi che portiamo con noi sono destinati a durare nel tempo. Abbiamo esplorato città ricche di storia come Sassari e Alghero, ci siamo persi tra le strade acciottolate di borghi medievali come Castelsardo, abbiamo ammirato la natura incontaminata dell’Asinara e dell’Arcipelago di La Maddalena, e ci siamo immersi nelle tradizioni più autentiche dell’entroterra.
La provincia di Sassari si è rivelata un microcosmo di tutto ciò che la Sardegna ha da offrire: una storia millenaria, tradizioni vive, una natura selvaggia e incontaminata e un’ospitalità che scalda il cuore. Ogni angolo di questa terra racconta una storia, ogni incontro lascia un’impronta nell’anima del viaggiatore.
Dalle antiche pietre di Turris Libisonis alle spiagge da sogno di Stintino, dai vigneti dell’entroterra ai sapori intensi della cucina tradizionale, abbiamo vissuto un’esperienza che va ben oltre il semplice turismo. Abbiamo scoperto una Sardegna autentica, lontana dagli stereotipi, una terra che sa preservare le sue tradizioni più antiche pur rimanendo aperta al mondo e all’innovazione.
Mentre ci prepariamo a lasciare questa parte d’isola, portiamo con noi non solo souvenir e fotografie, ma anche la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza unica, di aver scoperto un pezzo d’Italia che conserva ancora intatto il suo fascino più autentico.
La provincia di Sassari non è solo una destinazione, è un viaggio nell’essenza stessa della Sardegna, un’avventura che invita a tornare, ancora e ancora, per scoprire nuovi segreti e vivere nuove emozioni. Perché, come sussurra il vento che accarezza le antiche pietre nuragiche o le onde che si infrangono sulle scogliere dell’Asinara, questa terra non è un luogo che si visita una volta sola: è un amore che, una volta scoperto, ti chiama a tornare, sempre.
Ripensando al nostro itinerario, ci rendiamo conto di quanto sia stata ricca e variegata la nostra esperienza. Abbiamo assaporato la vita urbana nella vivace Sassari, con i suoi caffè storici e le sue tradizioni secolari come la Faradda di li Candareri. Abbiamo respirato l’aria intrisa di storia e cultura catalana ad Alghero, passeggiando sulle sue mura e esplorando le grotte di Nettuno. Ci siamo sentiti parte di un passato millenario tra le strade acciottolate di Castelsardo, con il suo castello che domina il mare.
L’Arcipelago di La Maddalena ci ha regalato panorami mozzafiato e acque cristalline, facendoci sentire parte di un paradiso naturale. L’Isola dell’Asinara, con la sua natura incontaminata e la sua storia complessa, ci ha insegnato l’importanza della preservazione ambientale e della memoria storica.
Nell’entroterra, luoghi come Ittiri ci hanno mostrato il volto più autentico e meno conosciuto della Sardegna, dove le tradizioni continuano a vivere nel quotidiano, dalla tessitura dell’orbace alla preparazione dei piatti tipici.
Ma oltre ai luoghi, sono le persone che abbiamo incontrato a rendere indimenticabile questo viaggio. L’ospitalità calorosa dei sardi, la passione con cui raccontano la loro terra, l’orgoglio per le loro tradizioni: tutto ciò ha arricchito la nostra esperienza, trasformandola da semplice visita turistica a vera e propria immersione in una cultura millenaria.
Lasciamo la provincia di Sassari con il cuore pieno di emozioni e la mente ricca di ricordi. Portiamo con noi i sapori intensi della cucina locale, i profumi della macchia mediterranea, il suono delle onde che si infrangono sulle scogliere. Portiamo con noi le storie che ci sono state raccontate, le leggende che abbiamo ascoltato, i sorrisi che abbiamo scambiato.
Questo viaggio ci ha insegnato che la vera essenza di un luogo non risiede solo nelle sue bellezze naturali o nei suoi monumenti storici, ma nell’anima della sua gente, nelle tradizioni che resistono al tempo, nel modo in cui passato e presente si intrecciano creando un tessuto culturale unico e irripetibile.
Mentre l’aereo decolla dall’aeroporto di Alghero, gettiamo un ultimo sguardo alla costa che si allontana. E già sappiamo che torneremo. Perché la provincia di Sassari, con la sua straordinaria varietà di paesaggi, la sua ricchezza culturale e la sua autenticità, non è solo una destinazione da visitare, ma un luogo dell’anima da vivere e rivivere, ogni volta come se fosse la prima.