Alla scoperta della capitale della Scozia e della sua straordinaria architettura
L’immagine che Edimburgo offre di sé ai viaggiatori è senza confronti. 10 cose da fare a Edimburgo sembrano poche. In effetti, uscire dalla stazione di Waverley e ritrovarsi di fronte le mura merlate del Castello che svettano dietro alle neoclassiche colonne della National Gallery, mentre proprio lì davanti a voi verdeggiano i lussureggianti Princes Street Gardens… be’ è un’esperienza che vi lascerà a bocca aperta.
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Scoprire Edimburgo in 10 punti. Si può!
Non necessariamente. Abbiamo selezionato per voi le 10 attrazioni (e 1/2) più importanti in città e con le nostre dritte ve la godrete! Tenete presente che i principali punti d’interesse si trovano al massimo a venti minuti dalla stazione. Da Prince Street, che divide e unisce Old Town e New Town, si dipartono a sinistra le strade medievali dei distretti più antichi, mentre a destra fervono le vie più commerciali e affollate dei quartieri georgiani.
Fa eccezione lo yacht reale Britannia che si trova a Leith, la zona del porto, 3 km a nord-est del centro. Belle zone da esplorare a piedi, anche senza una meta precisa, sono gli eleganti quartieri di Stockbridge e Morningside il grazioso villaggio di Cramond, lungo fiume, e i sinuosi sentieri di Calton Hill Arthur’s Seat.
Ecco una top ten delle cose straordinarie da non perdere, per farvi un’idea della gloriosa capitale della Scozia, che ancora ricorda Sir William Wallace…
UNO – IL CASTELLO
La vera ragione dell’esistenza di Edimburgo sono le cupe, nere balze di Castle Rock, la collina rocciosa che domina l’estremità occidentale di Princes St. Questa altura (il tronco di un antico vulcano eroso dai ghiacci) era infatti la più facile da difendere lungo la via che portava gli invasori dall’Inghilterra verso la Scozia centrale. Il Castello di Edimburgo ha giocato un ruolo di fondamentale importanza nella storia scozzese, sia come residenza reale sia come roccaforte militare. Oggi è una delle mete turistiche più suggestive, più visitate e più costose di tutta la Scozia.
Descrizione
L’Entrance Gateway (ingresso) è fiancheggiato dalle statue di Robert the Brucee e William Wallace. Nel castello è custodito il famoso One 0’Clock Gun, un cannone della seconda guerra mondiale sparava proiettili del peso di 25 libbre che ogni giorno spara in modo assordante esattamente all’una in punto (tranne la domenica, il giorno di Natale e il Venerdì Santo). All’estremità occidentale del Castello, a sinistra del ristorante, c’è una via che scende al National War Museum of Scotland che rievoca la storia militare scozzese. Il punto più alto di Castle Rock, ospita la piccola St Margaret’s Chapel, l’edificio più antico di Edimburgo, risalente al XII secolo.
Il Royal Palace
Sul lato orientale della piazza sorge il Royal Palace, eretto a cavallo fra XV e XVI secolo. Chiusi in una cassa dopo l’Act of Union del 1707, qui furono custoditi la corona (realizzata nel 1540 con l’oro della trecentesca corona nobiliare di Robert the Bruce), la spada e lo scettro, che giacquero dimenticati fino alla loro riscoperta, avvenuta nel 1818 dietro istigazione del romanziere Sir Walter Scott. È esposta qui anche la famosa Stone of Destiny.
Nei vicini Royal Apartments (appartamenti reali) si trova la camera da letto dove Maria, la regina di Scozia, diede alla luce il futuro Giacomo VI, il sovrano che 1603 avrebbe unito le corone di Scozia e d’Inghilterra.
Le Castle Vaults (le segrete del Castello) si trovano sotto la Great Hall (ingresso all’estremità occidentale) e furono di volta in volta usate come magazzini, panifici e prigioni. Le pareti recano ancora le suggestive incisioni dei prigionieri francesi del XVIII secolo.
Curiosità
Castle Esplanade, al principio di Royal Mile è uno spazio aperto anticamente usato per mettere al rogo le streghe. Oggi vi si tiene il Tattoo Festival.
DUE – ROYAL MILE
Lunga un miglio (1600 m), la più famosa via di Edimburgo ricevette l’appellativo di regale’ nel XVI secolo, quando i sovrani cominciarono a utilizzarla per spostarsi tra il Castello e il Palazzo di Holyroodhouse, i due unti estremi della strada. I quattro tratti in cui è suddivisa: Castle-hill, Lawnmarket, High St e Canongate portano nomi che ne riflettono l’origine storica. Concedetevi almeno mezza giornata per percorrerla in tutta tranquillità, visitando i luoghi d’interesse che la fiancheggiano.
Lawnmarket
Lawnmarket è il nome dei poco più di 100 metri che separano The Hub (la chiesa trasformata nella sede del Festival di Edimburgo) da Bank Street, una strada così chiamata perché porta alla Banca di Scozia.
High Street
High Street è la zona più famosa della Royal Mile. Qui si trovano la Cattedrale di Sant’Egidio e molti ristoranti e pub, frequentati anche dagli abitanti del posto.
Canongate
Canongate un tempo era un borgo indipendente. Prende nome dai canonici agostiniani dell’Abbazia di Holyrood. A partire dal XVI secolo la zona fu abitata da aristocratici attratti dalla vicinanza con Holyroodhouse. Il palazzo Canongate, costruito nel 1591, fu nel tempo municipio, tribunale e prigione. Con le sue pittoresche torrette e l’orologio aggettante, è un interessante esempio di architettura cinquecentesca che oggi ospita l’affascinante museo chiamato People’s Story (Storia del Popolo), dedicato alla vita, al lavoro e al tempo libero dei cittadini di Edimburgo dal Settecento a oggi.
Museo
In zona sorge anche il Museum of Edinburgh, che ripercorre le vicende della città dalla preistoria ai giorni nostri. Tra gli oggetti esposti vi è una copia originale della National Covenant (convenzione nazionale) del 1638; ma, ad attirare i visitatori, sono soprattutto il collare e la ciotola appartenuti a Greyfriars Bobby, il cane più famoso nella storia della città. Continuando a scendere lungo Canongate si nota, sulla sinistra, il bel timpano ricurvo della Canongate Kirk costruita nel 1688. Nel cimitero della chiesa sono sepolti diversi personaggi illustri, fra cui Adam Smith.
TRE – HOLYROOD House
Alla fine di Royal Mile, ecco Holyrood, zona che un tempo ospitava birrifici e industrie, ora sede del Parlamento scozzese. Il distretto prende il nome dall’antica abbazia del XII secolo, la quale a sua volta deve il suo nome, probabilmente, alla custodia da un frammento della vera croce (rood in scozzese antico significa ‘croce’) che si diceva essere stato portato in Scozia da santa Margaret, la madre del re.
Il palazzo di Holyrood
Nel distretto si trova poi il palazzo di Holyrood (Holyroodhouse), residenza dei sovrani britannici in Scozia, circondato dallo splendido parco reale. Holyroodhouse è famoso soprattutto perché nel XVI secolo vi abitò la regina Maria Stuart. Il palazzo fu edificato su una precedente foresteria annessa all’Abbazia di Holyrood, ampliata da Giacomo IV nel 1501. La parte più antica giunta fino a noi, la torre nord-occidentale, fu costruita nel 1529 come appartamento reale per Giacomo V e la moglie Maria di Guisa.
Maria Stuart vi trascorse sei anni densi d’avvenimenti, durante i quali dovette affrontare il predicatore John Knox, celebrò i suoi due matrimoni e fu testimone dell’assassinio del suo segretario. Il palazzo è visitabile ma è chiuso al pubblico quando è presente la famiglia reale e in occasione delle cerimonie di stato (di solito a metà maggio e da metà giugno all’inizio di luglio).
La visita guidata attraversa una serie di solenni appartamenti reali per terminare nella Great Gallery. Potrete ammirare o sbadigliare di fronte a gli 89 ritratti dei sovrani scozzesi commissionati da Carlo II, probabilmente con l’intento di dimostrare la discendenza diretta del re da Scota, la figlia del faraone egizio che scoprì Mosè in un cesto di canne sulle rive del Nilo.
La stanza più degna di nota e che maggiormente attira il visitatore morboso o amante della Storia, è la camera da letto di Maria Stuart (che una scala segreta collegava con la camera da letto del marito). Fu qui che l’infelice ma dignitosa sovrana abitò dal 1561 al 1567 e fu qui che Lord Darnley, il geloso primo marito, la fece rinchiudere quando era incinta mentre i suoi scagnozzi ne assassinavano il segretario e “favorito” Davide Rizzio. Un targa nella stanza vicina indica il punto in cui avvenne il fatto di sangue.
Holyrood Abbey
L’uscita del palazzo conduce alle rovine della Holyrood Abbey. Fondata da re David I nel 1128 all’ombra dei dirupi conosciuti come Salisbury Crags, gran parte delle sua rovine risalgono al XI e XIII secolo, ma all’angolo sud-orientale si conserva ancora un portale normanno della chiesa originale. La Queen’s Gallery, di fianco alla biglietteria del palazzo, è uno spazio espositivo dove vengono allestite mostre temporanee tratte dalle collezioni reali.
Grazie a Holyrood Park Edimburgo ha la fortuna di possedere un angolo di natura selvaggia nel cuore della città. Già tenuta di caccia dei sovrani scozzesi, il parco ha una superficie di 263 ettari e comprende un paesaggio assai vario, fatto di picchi rocciosi, brughiere e laghi. Il punto più alto (251 m) è la vetta dell’Arthur’s Seat, ovvero il tronco fortemente eroso di un vulcano estinto da tempo. È possibile fare il giro del parco in auto o in bicicletta percorrendo il Queen’s Drive (chiuso al traffico motorizzato la domenica) e si può salire a piedi da Holyrood alla vetta in 45 minuti.
Se rimane un po’ di tempo… il Palazzo del Parlamento
Il nuovo edificio del parlamento scozzese è stato edificato vicino al Palazzo di Holyroodhouse ed è famoso per le sue architetture bislacche in uno stile che sposa postmoderno e decostruzionismo. Il concorso per il progetto del nuovo parlamento fu vinto, nel luglio del 1998, dal catalano Enric Miralles, che, ispirandosi a delle barche capovolte viste su una spiaggia nel nord della Scozia, ideò un gruppo di edifici lenticolari con tetti ricurvi. L’edificio del “Parlamaid na h-Alba” (in gaelico) è molto apprezzato come opera d’arte, ma anche molto criticato per i suoi eccessi estetici e il contrasto drammatico con il vicino palazzo di Holyrood.
QUATTRO – MARY KING’S CLOSE
Parte dI Royalmile fu edificata sopra le rovine sepolte del Mary King’s Close: in questo modo le fondamenta delle City Chambers hanno mantenuto praticamente intatti per due secoli e mezzo i livelli inferiori di questo vicolo medievale della Old Town. Ora aperto al pubblico, il labirinto sotterraneo del Real Mary King’s, affascinante e spettrale, riesce a dare un’idea di come si viveva nella Edimburgo del XVI e XVII secolo.
Le guide, in costume d’epoca, accompagnano o i turisti lungo un percorso di visita che prevede anche l’ingresso in una casa del Cinquecento e in una casa del Seicento abitata dalla famiglia appestata di uno scavatore di tombe.
CINQUE – GRASSMARKET e GREYFRIARS BOBBY
Sede di un mercato del bestiame dal XV all’inizio del XX secolo, Grassmarket è sempre stata una delle piazze più importanti della Old Town. Il monumento posto alla sua estremità orientale, dove si svolgevano abitualmente le esecuzioni capitali, è dedicato agli oltre cento Covenanters (sostenitori della chiesa scozzese presbiteriana) che qui furono giustiziati. I noti criminali William Burke e William Hare agivano partendo da un vicolo che si dipartiva dall’estremità ovest della piazza (ora non esiste più). Nel 1827 attirarono almeno 18 vittime nella loro pensione: dopo averle soffocate ne vendevano i cadaveri alla facoltà di medicina di Edimburgo.
Sulla vasta piazza, contornata da alti edifici e dominata dall’incombente mole del Castello, oggi si affacciano vivaci pub e ristoranti tra cui il White Art Inn, a suo tempo frequentato da Robert Burns. Cowgate, in origine la strada che si faceva percorrere al bestiame proveniente dal pascolo per rientrare fra le mura citadine, oggi è il cuore della vita notturna di Edimburgo, con i suoi pub e i suoi tanti locali.
La chiesa del National Covenant
Candlemaker Row è la via che conduce dall’estremità orientale di Grassmarket verso una delle più famose chiese di Edimburg: Greyfriars Kirk, costruita sul sito di un convento francescano e aperta al culto il giorno di Natale del 1620. Nel 1638 vi fu firmato il National Covenant ovvero il trattato con cui si affermava l’indipendenza della chiesa scozzese, respingendo cosi definitivamente l’episcopato e la nuova liturgia in inglese che Carlo I aveva tentato di imporre. Circondato da alte mura e dominato dall’incombente presenza del Castello, il Greyfriars Kirkyard è uno tra i cimiteri più suggestivi di Edimburgo; una placida oasi di verde scandita da alcuni monumenti di rilievo. Vi sono sepolti molti cittadini illustri.
Experience
Se vi attira l’idea di un’esperienza ‘da brivido’, con tanto di discesa in una camera di sepoltura, al buio e di notte, potete partecipare a una delle visite organizzate da Black Hart Storytellers.
Il fedele Bobby
l monumento che tuttavia richiama il maggior numero di visitatori è la piccola statua di Greyfriars Bobby, che si trova di fronte al pub accanto all’ingresso del cimitero. Bobby era uno Skye terrier che per quattordici anni, dal 1858 al 1872, vegliò la tomba del suo padrone, un poliziotto di Edimburgo. Nel 1912 la storia fu immortalata (e romanzata) in un racconto di Eleanor Atkinson, dal quale nel 1963 Walt Disney trasse un film. La tomba di Bobby, indicata da una piccola lastra di granito rosa, si trova proprio all’ingresso del cimitero. Il collare e la ciotola del cane sono esposti al Museum of Edinburgh.
SEI – Royal Scottish Academy e National Gallery of Scotland
ROYAL SCOTTISH ACADEMY
L’elegante tempio in stile neodorico che sorge all’angolo fra The Mound e Princes St ospita la Royal Scottish Academy. L’edificio, il cui frontone settentrionale è coronato dalla figura seduta della regina Vittoria, fu progettato da William Playfair e costruito fra il 1823 e il 1836. Inizialmente denominato Royal Institution, divenne sede della Royal Scottish Academy nel 1910. Le gallerie espongono una collezione di quadri, sculture e progetti architettonici realizzati da membri dell’accademia a partire dal 1831, ma vi sono anche spazi riservati a mostre temporanee che vengono organizzate durante tutto il corso dell’anno.
NATIONAL GALLERY OF SCOTLAND
Immediatamente a sud della Royal Scottish Academy si incontra la National Gallery of Scotland. Progettato anch’esso da William Playfair, questo imponente edificio neoclassico dai colonnati ionici risale alla metà del XIX secolo. La sua collezione è costituita da una serie di importanti opere che vanno dal Rinascimento al post-impressionismo. Si possono ammirare, tra gli altri, opere del Verrocchio, del Tintoretto, di Tiziano, Vermeer, El Greco, Poussin, Rembrandt, Turner, Monet, Gauguin e Cezanne, Canova.
SETTE – PRINCE St GARDENS e NEW TOWN
Si tratta del parco urbano più importante di Edimburgo; 150.000 metri quadri di verde lussureggiante che separano la Città Vecchia dalla Città Nuova. I giardini sono divisi in due parti da The Mound, una collina artificiale che collega entrambe le zone della città e dove si trova la Galleria Nazionale di Scozia.
L’estremità occidentale di Princes St è dominata dalla mole d’arenaria rossa del Caledonian Hotel e dalla torre della St John’s Church, che merita una visita per il suo interno neogotico. La chiesa si affaccia sulla St Cuthbert’s Parish Church, un edificio costruito intorno al 1890 su un sito molto antico vi esisteva una chiesa certamente fin dal XII secolo, e forse già dal VII.
Nel cimitero si trova una torre d’osservazione di forma circolare, ricordo del tempo in cui imperversavano i criminali Burke e Hare, quando le tombe dovevano essere protette per impedire furti di cadaveri.
All’estremità orientale campeggiano la torre dell’orologio tradizionalmente tre minuti avanti, in modo da non rischiare di perdere il treno. Sempre in quella direzione fanno capolino il Balmoral Hotel e la bella Register House (1788), progettata da Robert Adam e oggi sede degli archivi nazionali di Scozia. Davanti all’edificio è collocata una statua del duca di Wellington a cavallo.
Shopping a Prince Street
Princes St, la strada principale di New Town, è una delle più spettacolari vie dello shopping che esistano al mondo. Poiché gli edifici si trovano su un solo lato (quello settentrionale), prende il sole d’estate e consente alla vista di spaziare dai Princes Street Gardens al Castello e al profilo degli edifici della Old Town. Sono i Princes Street Gardens a separare, di fatto, Old Town da New Town.
OTTO – Calton Hill
Calton Hill (100 m), collina in posizione spettacolare che domina l’estremità orientale di Princes St, può definirsi l’acropoli di Edimburgo. La sua sommità è infatti costellata di grandiosi monumenti commemorativi, risalenti in gran parte alla prima metà dell’Ottocento. E inoltre uno dei punti più panoramici della città: lo sguardo spazia dal Castello a Holyrood, all’Arthur’s Seat al Firth of Forth, alla New Town e a tutta Princes St.
È possibile raggiungere la sommità di Calton Hill seguendo la strada che passa accanto alla Royal High School oppure salendo la scalinata che inizia all’estremità est di Waterloo Pl. In cima spicca la mole del National Monument, eretto in memoria dei caduti scozzesi delle guerre napoleoniche.
L’osservatorio
Il progetto del City Observatory, costruito nel 1818, è basato su quello dell’antica Torre dei Venti di Atene. La sua funzione originale era quella di fornire ai naviganti l’ora astronomica esatta, ma nel 1895 il fumo proveniente dalla stazione ferroviaria di Waverley costrinse gli astronomi a spostarsi a Blackford Hill, nella zona sud di Edimburgo.
NOVE – Dean Village
Se dall’estremità ovest di Princes St si percorre Queensferry St in direzione nord, si arriva al Dean Bridge, progettato da Thomas Telford e costruito negli anni ’30 dell’800. Nella valle, appena a ovest del ponte, si trova il Dean Village (dene in scozzese significa ‘valle’), fondato nel XII secolo dai canonici di Holyrood Abbey come comunità di mugnai.
La Galleria di Arte Moderna
Da queste parti si trova la Scottish National Gallery of Modern Art, un imponente edificio neoclassico circondato da un parco, la cui collezione è incentrata sull’arte europea del XX secolo e sui suoi principali movimenti e artisti, fra cui Matisse, Picasso, Miró, Giacometti. Sono presenti anche opere di artisti americani e inglesi, ma la maggior parte dello spazio è dedicata ai pittori scozzesi, dai coloristi dell’inizio del Novecento ai contemporanei come Peter Howson e Ken Currie. Al piano inferiore c’è un ottimo caffè e nel parco si possono ammirare, tra le altre, sculture di Henry Moore, Sir Eduardo Paolozzi e Barbara Hepworth.
Sempre in Belford Rd, sul lato opposto rispetto alla galleria d’arte moderna, sorge un altro palazzo neoclassico, sede della Dean Gallery, dépendance della galleria d’arte moderna. In questa sede si possono visitare una collezione d’arte dada e surrealista, con opere di Dali, Giacometti e Picasso, nonché un’ampia collezione di sculture e grafiche di Sir Eduardo Paolozzi, artista originario di Edimburgo.
DIECI – Leith e il Britannia
Situata 2 miglia (3 km) a nord-est del centro cittadino, Leith, porto di Edimburgo fin dal XIV secolo, ha conservato un amministrazione indipendente, con un proprio consiglio comunale, fino agli anni 20 del Novecento, quando fu assorbita dalla città.
Come molte zone portuali britanniche, anche Leith conobbe un periodo di decadenza nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, ma dalla fine degli anni 80 ha cominciato a riprendere quota. Vecchi magazzini sono stati trasformati in appartamenti di lusso e lungo il fronte del porto sono sorti molti bar e ristoranti alla moda.
La zona ha ricevuto un ulteriore impulso negli anni ’90 quando lo Scottish Executive si è trasferito in un nuovo edificio dei docks di Leith. Il consiglio comunale di Edimburgo ha ora varato un importante piano di sviluppo per il complesso portuale della città che va da Leith a Granton. La prima fase è l’Ocean Terminal, un centro commerciale e ricreativo che comprende l’ex yacht reale Britannia e un attracco per le navi da crociera.
Il Britannia
Una delle maggiori attrattive turistiche di Edimburgo si trova proprio qui. Parliamo del Royal Yacht Britannia: ex panfilo reale che accompagnò la famiglia reale britannica durante i viaggi all’estero dal 1953, fino al 1997. L’imbarcazione è ora ancorata stabilmente di fronte all’Ocean Terminal. L’intera nave è un monumento allo stile e alla tecnologia degli anni ’50 e la camera da letto rivela l’amore della Regina per gli ambienti spartani.
Ma ciò non toglie che la gestione della nave fosse molto complessa e le accortezze per la presenza di sua Maestà curassero ogni particolare. Ad esempio, fu installato un frangivento di mogano sul ponte superiore per evitare che il vento sollevasse la gonna della regina.
Edimburgo in 10 e 1/2 – Info utili
- Edimburgo ha un aeroporto dove atterrano voli diretti dall’Italia. Inoltre ci sono comodi voli interni per raggiungere qualsiasi punto della Gran Bretagna. In più Edimburgo dista circa 50 minuti da Glasgow, 4 ore da Manchester (Inghilterra), 4 ore e 30 minuti da Londra.
- Sia Old Town che New Town hanno la dimensione di una bella passeggiata, quindi potete muovervi nel centro della città comodamente a piedi.
- Per allontanarvi dal centro, magari per andare al porto, potete prendere uno dei comodi e frequentissimi bus della compagnia Lothian Buses. La stazione principale e la biglietteria si trovano sul Waverley Bridge. In ogni caso potrete acquistare il biglietto a bordo. Il biglietto giornaliero costa solo 3,50 sterline.
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