Tra l’Africa e l’Oceano Indiano, un viaggio indimenticabile sotto il tricolore francese, in acque di un turchese intenso. Questa è La Réunion
Quale meraviglia avete scelto di scoprire con le vostre vacanze a La Réunion? Una delle più sconvolgenti e straordinarie!
Esponendosi dall’oceano come uno scudo basaltico ammantato di verde, Réunion è un’isola scenicamente magica che gode di una diversità di paesaggi davvero sorprendente.
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Cosa dovete aspettarvi in un viaggio a La Réunion?
Vedrete montagne imponenti, foreste color smeraldo, cascate cadenti, panorami emozionanti, città costiere piene di vita e una spruzzata di spiagge di sabbia bianca o nera. E poi non tralasciamo il formidabile Piton de la Fournaise, uno dei vulcani attivi più accessibili al mondo.
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Con il suo terreno straordinariamente vario, La Réunion è una destinazione da sogno per gli amanti della vita all’aria aperta. L’escursionismo è l’attività numero uno, ma sono anche disponibili parapendio, canyoning, mountain bike, rafting, immersioni, osservazione delle balene e passeggiate a cavallo.
Ma non si tratta solo di natura, paesaggi e adrenalina: la Réunion ha anche le sue gemme culturali, tra cui la straordinaria architettura creola in villaggi davvero squisiti costellati di colorati edifici religiosi e festival spumeggianti.
La Storia
L’isola de La Réunion è un dipartimento d’oltremare francese situato nell’Oceano Indiano, a est del Madagascar. La sua storia è ricca di eventi e influenze diverse, che hanno plasmato la sua identità culturale unica. Prima dell’arrivo degli europei, non ci sono prove documentate di insediamenti umani stabili a La Réunion. Tuttavia, alcuni studiosi ritengono che gli arabi e i malgasci potrebbero aver visitato l’isola prima del XVI secolo. La Réunion fu scoperta dai navigatori portoghesi nel 1507, anche se la data esatta e il nome del navigatore che la scoprì rimangono incerti. L’isola fu originariamente chiamata “Santa Apollonia” e fu inizialmente considerata inabitata.
Nel 1638, la Francia prese possesso dell’isola e la chiamò “Île Bourbon” in onore della dinastia dei Borboni. Tuttavia, la colonizzazione effettiva iniziò solo nel 1665, quando la Compagnia francese delle Indie Orientali inviò il suo primo governatore, Étienne Regnault, a stabilirsi sull’isola con un gruppo di coloni e schiavi provenienti da Madagascar e Mauritius. La coltivazione del caffè, introdotta nel XVIII secolo, portò prosperità all’isola e aumentò la domanda di manodopera schiava. Nel 1793, durante la Rivoluzione francese, l’isola fu rinominata “La Réunion” come simbolo di unità nazionale.
La schiavitù fu abolita a La Réunion nel 1848, grazie all’influenza del politico francese Victor Schoelcher. Gli ex schiavi furono sostituiti da lavoratori immigrati provenienti dall’India, dalla Cina e dall’Africa, che contribuirono alla diversità culturale dell’isola. Nel XIX secolo, l’industria del caffè entrò in declino a causa delle malattie delle piante e della crescente concorrenza internazionale. L’economia dell’isola si riprese con la coltivazione della canna da zucchero, che divenne la principale risorsa economica.
Nel 1946, La Réunion ottenne lo status di dipartimento d’oltremare francese, il che le garantì una maggiore integrazione politica e amministrativa con la Francia metropolitana. Questo portò a un miglioramento delle infrastrutture, dell’istruzione e dei servizi sociali sull’isola. A partire dagli anni ’70 e ’80, La Réunion ha cercato una maggiore autonomia politica e lo sviluppo economico attraverso il turismo e altri settori. Nonostante alcune tensioni e rivendicazioni indipendentiste nel corso degli anni, l’isola è rimasta parte integrante della Francia.
La Réunion è entrata a far parte dell’Unione Europea nel 1994 come regione ultra periferica. Questo status le ha garantito l’accesso a fondi strutturali e di investimento per promuovere lo sviluppo economico e sociale dell’isola. La Réunion affronta tuttora diverse sfide, tra cui il tasso di disoccupazione elevato, in particolare tra i giovani, e problemi legati all’urbanizzazione e all’ambiente. L’isola sta lavorando per diversificare la sua economia, investendo in settori come le energie rinnovabili, la ricerca e l’innovazione tecnologica.
In sintesi, la storia de La Réunion è caratterizzata dall’influenza di diverse culture, dalla colonizzazione francese e dall’evoluzione economica. Oggi, l’isola è un dipartimento d’oltremare francese e una regione ultra periferica dell’Unione Europea, affrontando le sfide del presente e lavorando per assicurare un futuro sostenibile e prospero.
Ma quindi è Francia?
Tecnicamente le vostre vacanze a La Réunion saranno un viaggio in Francia. Sì, si tratta di un dipartimento d’oltremare della Francia e la moneta in circolazione è l’Euro. Potete andarci con la carta d’identità valida o il passaporto, come un viaggio comunitario.
Però l’isola di Réunion galleggia nelle calde acque azzurre dell’Oceano Indiano tra il Madagascar e Mauritius.
Tenete conto che i paesaggi di La Réunion sono molto belli, ma non troverete il classicone caraibico. Se state pensando alle spiagge perfette per le foto come quelle di Mauritius, vi avvisiamo che potreste rimanere delusi. Le spiagge della Réunion tendono ad essere strette e sulle coste meridionali e orientali dell’isola, troverete solo sabbia nera vulcanica. Ciò non toglie nulla al loro fascino, ma meglio sapere cosa aspettarvi.
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Che lingua si parla a La Réunion?
La creola è la loro lingua madre, ma gli abitanti saranno lieti di darti indicazioni e discutere con te i migliori bar, ristoranti e angoli picnic in francese. E non preoccupatevi, perché loro sono più tolleranti dei francesi quando si parla di grammatica e pronuncia.
Conoscere frasi come “pied droit là” (il piede destro qui) sarà assolutamente cruciale se prevedete di scendere in corda doppia. L’industria turistica della Réunion si sta lentamente preparando per accogliere chi parla l’inglese, ma per ora la lingua francese domina. Molti degli abitanti non parlano una parola di inglese.
Il tesoro naturale di La Réunion
Ciò che Réunion possiede sono barriere coralline, una lussureggiante foresta, poi uccelli rari e piante selvatiche. Godrete inoltre di cascate in abbondanza e poi, come già accennato uno dei vulcani più attivi al mondo.
Tutto ciò rende l’isola ideale per l’ecoturismo e gli sport d’avventura. La Réunion è il paradiso degli escursionisti con oltre 1000 km di sentieri ben segnalati. Ma se volete passeggiare a cavallo o siete appassionati di mountain bike, non avrete di che annoiarvi. Se poi siete surfisti e subacquei gioirete di tutte le meraviglie de La Réunion.
Meltin’ pot culturale
La cultura mista di Réunion la rende davvero affascinante da visitare. Disabitate prima del 17° secolo, le odierne Réunionnais sono discendenti di colonizzatori europei, schiavi africani, lavoratori indiani e mercanti cinesi. Potrete avvertire l’influenza di tutti questi popoli nella cucina e nella cultura di Réunion.
Periodo migliore per le vacanze a La Réunion
Il clima è tropicale. Le temperature sono più fresche sulle colline. Di tanto in tanto scendono davvero tanto in montagna di notte. La stagione dei cicloni (da gennaio a marzo) è calda e umida ed è sconsigliata per i viaggi.
Se volete sapere quando andare a La Réunion, non abbiamo dubbi: il periodo migliore è la stagione secca, ovvero da maggio a novembre. Troverete il clima migliore con temperature tra i 20 i 30 gradi centigradi.
Se cercate informazioni più dettagliate sul clima e le precipitazioni vi rimandiamo a questo sito.
Informazioni sanitarie e sicurezza
Per viaggiare a La Réunion non sono richiesti particolari vaccini. Non importa munirsi di lozioni antizanzare o di creme solari, perché non avrete alcuna difficoltà a trovarne una volta arrivati.
Per info sempre aggiornate su vaccinazioni Covid-19 vi rimandiamo al sito del Governo.
La Réunion è una destinazione di viaggio abbastanza sicura, da un punto di vista della criminalità. Fate comunque attenzione la notte, come fareste un po’ ovunque in un luogo turistico.
Senza la volontà di terrorizzarvi, vi segnaliamo che nel corso degli anni si sono registrati alcuni attacchi di squalo ai bagnanti, a volta con esiti mortali. Fate attenzione e seguite i consigli del tour operator o degli addetti locali.
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